autostima

Ti apprezzi? La grafia parla (anche) della tua autostima

Superare le sfide della vita, fare una scelta obiettiva, riuscire a realizzare un proposito… Sono solo alcune delle sfumature dell’autostima, quel senso di fiducia che nutriamo nei confronti di noi stessi. Il motore per affrontare i piccoli e grandi ostacoli di ogni giorno, il consigliere delle nostre scelte di vita. Spesso infatti, alla base di insuccessi e fallimenti (grandi e piccoli) in qualsiasi settore c’è proprio una scarsa autostima. Anche la scrittura riflette il grado di stima che nutriamo verso nei noi stessi: sull’argomento un volume curato dalle esperte Prudenza Schirone e Rita Policino.

Autostima significa valutarsi ed apprezzarsi in una visuale di fiducia e nel giusto riconoscimento di potenzialità e limiti, di qualità e difetti. Ognuno di noi costruisce una soggettività ed intima opinione su di sé attraverso i segni di vissuti relazioni, attraverso l’immagine che gli altri ci riflettono, condizionandoci ed intrappolandoci in un giudizio, a volte, non sempre gratificante.

Dopo averne tracciato una definizione,  si individuano le tipologie di autostima esistenti: un caso comune ed emblematico è quello dell’autostima instabile.

Autostima instabile

L’autostima instabile è la considerazione negativa di sé, che scaturisce dallo sviluppo di uno stile di vita “da vittima che non ottiene ciò che vuole”, in quanto si hanno una visione limitata del mondo e comportamenti fondati sulla paura. Le energie interiori di chi ha un’autostima instabile sono bloccate, non potenziate essendo guidate da un “Io che deve” e da un “Io che non deve” troppo forte rispetto alla realtà concreta della persona e indifferente all’ambiente. L’individuo caratterizzato da tale tipo di autostima ha spesso bisogno di appoggi esterni dato che non riesce a mantenersi per instabilità di umore e per le alterne vicende della vita.

Di seguito anche il caso pratico: un esempio di grafia femminile, soggetto con un’autostima instabile.

un caso di autostima instabile
Esempio di grafia di autostima instabile

Dall’analisi grafologica si evince che l’autrice è una persona facilmente impressionabile (Intozzata 2° modo), come dimostrano le macchie di inchiostro e l’alternanza di pressione nel corpo delle lettere, gli annerimenti. Questa caratteristica mina la sua lucidità: immaginiamo questa donna alle prese con lo svolgimento di una prova, uno stimolo negativo, ad esempio la prima domanda troppo difficile, potrebbe indurla a pensare che la prova sia troppo complicata e che lei non sia all’altezza di questo compito.

Si desume quindi anche un’ atteggiamento ansiogeno (Lettere addossate), che sicuramente annebbia la sua capacità di riflettere e autodeterminarsi, magari vanificando anche i suoi sforzi. Se si trova in difficoltà, la sua insicurezza, il suo timore di porre anche una domanda fuori luogo, la portano a rinunciare alla richiesta: la scrittura è Titubante come si nota dall’incedere incerto sul rigo delle parole, c’è una paura del giudizio degli altri (Accartocciata).

Seppur la sua esperienza sia costellata da momenti in cui  l’autrice recupera fiducia in sé stessa, anche dinanzi al riconoscimento del risultato ottenuto da parte degli altri, resta comunque sospettosa (Rovesciata) come svela l’asse di alcune lettere orientato verso sinistra.

 

Fonte: P.Schirone, R. Policino, L’autostima, Foggia, Edizioni del Rosone, 2006