Il colore nero nei disegni dei bambini

Il colore nero nei disegni dei bambini

I disegni dei bambini, finestra di comunicazione con il mondo della loro sfera interiore. Ad interpretarli è chiamato – in collaborazione anche con altre figure affini – il grafologo specializzato in Grafologia dell’Età Evolutiva. Il disegno può essere analizzato nella sua totalità, ricomprendendo anche la valutazione dei colori utilizzati. Si riporta in questo articolo un estratto del manuale curato da Paola Federici in merito alla scelta del colore nero da parte dei nostri piccoli disegnatori. Come interpretarlo? Qui si prova a dare una risposta.

Il nero è il più scuro dei colori, è la negazione del colore stesso. Per la sua caratteristica di oscuro in senso assoluto, esprime l’idea di definitivo, di confine con la vita. Il nero rappresenta il “no”, la negazione, l’opposto del “si”bianco. […] Il nero simboleggia la fine, il nulla. […] Il nero è la rinuncia, la resa, l’abbandono ma anche l’ostinazione aggressiva, la ribellione. Non a caso viene considerato il colore dell’adolescenza quando i ragazzi  vivono contro tutto e contro tutti, negando ogni cosa della società vigente.

Chi sceglie il nero come colore più amato, sta solitamente attraversando un periodo critico della sua esistenza. Esclude la possibilità che possa accadere qualcosa di positivo, quindi è preda facile di pessimismo. […] Se invece chi sceglie il nero è un bambino, è consigliabile un’attenta analisi della situazione familiare e ambientale nella quale vive il soggetto: si potrebbero ipotizzare difficoltà che il bambino percepisce come insormontabili ed esprime con la scelta del colore nero. Più il nero è una scelta ripetitiva, più sono da ipotizzare atteggiamenti estremi, che il bambino adotta per compensare altri bisogni non soddisfatti. Un bambino che antepone il nero agli altri colori sta portando avanti una sua protesta personale, lancia un messaggio di testarda rinuncia della situazione esistente: contro il suo ambiente, contro la società, contro il destino che non condivide […].

E importante osservare anche la localizzazione del colore. Ogni parte disegnata in nero o resa molto scura in modo persistente rappresenta la parte maggiormente inattiva e depressa del bambino, quella che sta esprimendo una rinuncia. […] Le figure già disegnate e poi cancellate dopo ripensamento, vengono di solito negate con ripetuti segnacci neri. Essi hanno particolare valore in senso depressivo e di negazione di sé o della identità collegata al personaggio annerito o cancellato.

Fonte: P. Federici, Gli adulti di fronte ai disegni dei bambini, Milano, Franco Angeli, 2005