la scrittura automatica

Messaggi dall’aldilà. Analisi grafologica di una lettera scritta con la scrittura automatica

La scrittura automatica è il processo di scrittura di frasi che non arrivano dal pensiero cosciente dello scrittore. Può avvenire in stato di trance, oppure in maniera cosciente ma senza la consapevolezza di quello che si sta scrivendo. È stata a volte utilizzata in psicoanalisi come possibile strumento per fare emergere conflitti inconsci. Secondo la parapsicologia, questo fenomeno potrebbe permettere di entrare in contatto non solo con i propri cari già trapassatI ma anche con personaggi noti della storia e persino con sconosciuti. Non esistono però prove scientifiche che la scrittura automatica trasmetta altre informazioni oltre a quelle contenute nella mente dell’individuo che sta scrivendo. Si riportano di seguito alcuni estratti e le immagini di alcune grafie inserite nel libro “Il cammino della speranza” di Paola Giovetti.

DAL LIBRO

Riporto anche un messaggio di Corrado, seguito da un campione della strana grafia con cui sua madre scrive: più che ad una scrittura automatica, mi sembra in questo caso che siamo di fronte a una via di mezzo tra una scrittura automatica e scrittura diretta, cioè la penna si muove praticamente da sola, sostenuta appena dalla mano sinistra di Valentina che non è mancina. Valentina spiega di essere “chiamata” , cioè avvertita da una sorta di frenesia interiore che non riesce a descrivere. Allora prende la penna e la posa contro il palmo della mano: la penna rimane come calamitata e si muove da sola. […] Il messaggio è molto bello e contiene gli elementi fondamentali che abbiamo ritrovato anche negli altri casi: il conforto alla mamma, l’assicurazione circa la presente felicità nell’altra dimensione, l’invito ad amare.

“Via la tristezza dal tuo cuore. È vero, ti ho sorriso, non ti sei illusa. Dio mi ha concesso di consolarti. Oh, lo strazio dal tuo cuore come penetra in me! Ma ti capisco, perché questa angoscia, questa nostalgia è umana. Coraggio, hai prove tangibili della mia costante presenza. Loda il Signore per questa grazia Straordinaria. Pensa a coloro che non hanno questo. Sappi che il nostro bene continua, più forte di prima: il tuo cuore gioisca per questo e non soffra più di nostalgia.

Volle provare a scrivere secondo i metodi indicati e riuscì subito a farlo usando il sistema più complesso, quello adottato dalla signora Valentina: cioè usando pur non essendo mancina la mano sinistra che tiene aperta e alla quale la penna letteralmente si incolla, scrivendo dall’alto verso il basso. Per rileggere quello che ha scritto deve girare i fogli.

Oltre a far scrivere sua madre, Giuseppe le fa fare anche dei disegni: disegni grandi, colorati, originali, formati da spirali concentriche e realizzati con lo stesso sistema della scrittura automatica ma soltanto usando pennarelli colorati invece della penna.

LA GRAFIA

 

SCRITTURA AUTOMATICA_001

ANALISI GRAFOLOGICA

Non è sicuramente facile fare l’analisi grafologica di queste scritture di cui purtroppo sono disponibili solo estratti presenti all’interno del libro indicato (fotografie). La lettera appare nel complesso leggibile pur essendo scritta con la mano opposta a quella usata abitualmente dalla scrivente. Il messaggio occupa tutta la pagina – proprio a voler sottolineare l’importanza e la portata del messaggio stesso – pur presentando visibili oscillazioni in merito a quello che è l’allineamento di base. E’ una circostanza che in questo caso non si giusitifica come l’andamento dell’umore di chi scrive ma come l’energia con cui verrebbe spinta la penna sul foglio. Elemento che ovviamente salta all’occhio è il forte tremore presente in maniera omogenea su tutta la scrittura: ci sono spasmi talmente forti che non consentono alla mano di stendere allunghi superiori e inferiori (esempio il prolungamento verso il basso della lettera g), in maniera distesa.  Il tratto infatti è attraversato da uno zig-zag: a colpo d’occhio tutta la scrittura sembra scossa da un tremore che tuttavia si allontana da quello delle grafie anziane oppure vergate da mani afflitte da patologie. L’elemento discriminante è il ritmo: il tremore è la traduzione fisica di una forte spinta energica che tuttavia prosegue in maniera costante. Le parole infatti sono vergate con un tratto continuo, prevale il segno Attaccata: la penna trema ma non si stacca dal foglio, non ci sono pause e momenti di arresto, come invece accade nelle grafie anziane. La penna si alza dal foglio solo per comporre la parola successiva.

 

Dal libro “Il cammino della speranza” di Paola Giovettila scrittura automatica